Un Bicchiere e il Sogno di Diventare Bottiglia

C’era anche Warren Buffet per Claudia (nome di fantasia). 

Avevamo coinvolto niente meno che il guru della finanza mondiale per l’esercizio che avrebbe aiutato Claudia ad uscire da un’impasse che la blocca da tanto tempo. E lui, da perfetto gentiluomo, si era presentato puntuale.

Si era anche preparato a dovere, portandosi i suoi appunti, le sue osservazioni e le raccomandazioni da condividere con Claudia.

Un’impasse comune a tanti giovani talenti,o young professional come vengono chiamati oggi. Un blocco che dà la sensazione di essere come una bandiera al vento, che sventola là dove soffia il vento. Come una nave in balìa dei flutti che viene sballottata.

Quante volte ti è capitato di osservare la tua vita dal di fuori, e renderti conto che le opportunità ti scappano via? Che la tua carriera è gestita da altri? E quante volte ti dici “voglio gestire io la mia carriera! Le mie opportunità! La mia vita!!”  

Beh, Claudia ne aveva abbastanza di quella sensazione. Voleva prendere in mano il proprio destino. Claudia vuole diventare il vento. 

Vuole diventare chi determina direzione, velocità e intensità. E dispiegare le vele.

Vedi, è un passaggio stretto e angusto attraverso cui ci passiamo tutti, quello per cui vivi come un’ingiustizia il fatto che altri avanzano, prendono premi e promozioni. Chi prima, chi dopo, ci passiamo tutti. 

E’ quel passaggio per cui ti rendi conto che, nonostante le tue competenze, nonostante i tuoi sforzi e nonostante le tue capacità, la velocità di crociera della tua carriera è zavorrata.

Molto spesso, troppo spesso, le persone credono che ci sia una qualche forza esterna, ingiusta e contraria, che rema contro. 

Il punto è che troppo stesso, sei proprio tu a remarti contro. Sei tu ad accettare quelle che ritieni “ingiustizie” senza fare nulla. Il famoso “tanto non risolve niente” è una scusa usata ed abusata. Ma è una scusa che alla fine fa sentir bene.

Si perchè è molto più facile dar la colpa “fuori”, agli altri, al clima, al capo, al traffico, agli ufo piuttosto che assumersi la resposabilità di dire “questo è il risultato delle mie azioni“.

Qualunque situazione tu viva nella tua vita dipende dalle decisioni e i conseguenti comportamenti che prendi.

Ed è proprio quello che è successo con Claudia. 

Il problema di Claudia non sono gli altri. Non è la sua azienda che non le dà la promozione che merita. Non è il suo capo che le dice che per ottenere la promozione deve “verticalizzarsi” (qualunque cosa voglia dire…). 

Il problema di Claudia sono le sue proprie decisioni. 

Per aiutarla, le ho fatto fare un esercizio molto potente. Un esercizio che faccio fare poche volte perchè è così intenso che può anche destabilizzare.

In questo esercizio “chiamiamo a raccolta” varie persone, scelte dalla persona stessa, per osservare la propria situazione da vari punti di vista e varie fasi temporali. Lei tra le altre persone, ha deciso di chiedere consiglio anche a Warren Buffet, appunto. 

Il feedback che ne aveva ottenuto è stato molto pontente. Transformazionale, appunto.

Quindi, ora toccava a lei. Toccava a lei passare all’azione. Per andarsi a prendere ciò che volveva. Ciò che meritava. 

Un’azione semplice da fare. Ma che le avrebbe aperto un mondo di nuove opportunità. 

Ma i suoi auto-sabotaggi la tengono in ostaggio. La tengono prigioniera. E invece di passare all’azione (attiva), ha iniziato a tirar fuori una serie di scuse del perchè non se la sente (di fare un’azione a rischio ZERO).

Ci sono poche certezze nella vita. 

Una è questa: se continui a fare ciò che hai sempre fatto, otterrai i risultati che hai sempre ottenuto.

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Ciao